Gli anni dell’albero

La bambina mi chiede:
Veramente posso sapere gli anni dell’albero
contando gli anelli concentrici?
Si che puoi.
E come mai?
La pianta produce un legno chiaro in primavera
e un legno scuro in inverno.
Veramente?
Si.
E le sue dita lentamente contano
1,2,3,4,5,6,7,8,9.
Questo albero ha 9 anni, come me.
Perché l’hanno tagliato? Non era troppo giovane?
Era troppo giovane. Hai ragione.
Perché l’hanno tagliato?
Piccola gli uomini fanno cose che non si possono spiegare.
Povero albero. Ma secondo te io posso decidere di essere una bambina albero?
Preferisco essere una bambina albero che una bambina che taglia gli alberi quando sono bambini.
Tu puoi decidere di essere quello che vuoi.
Allora ho deciso. Io sono una bambina albero e ho un papà lupo e una mamma orsa.
Abbiamo lasciato il bosco e siamo tornati a casa sentendoci migliori di quando arrivammo.

Perche’ lei sa

Il foglio rotola per la strada spinto da un vento leggero, schiva sandali, caviglie e ruote di passeggini fino ad andarsi a fermare contro uno spigolo concavo.
La bimba che lo rincorre non ascolta le urla della madre che le dice di fermarsi.
Una volta intrappolato nell’angolo il foglio smette di dimenarsi e la bambina si accuccia per afferrarlo senza che lui opponga resistenza.
Stringe il foglio nel piccolo pugno mentre la mamma le afferra il collo del vestito e la rimette in piedi.
La bambina e la mamma si allontanano.
Se notate la bambina ha uno strano sorriso.
Arrivata a casa evita la cucina e corre in camera sua.
Apre il foglio, gli da un occhiata, poi lo piega e lo mette sotto il cuscino.
Sapeva che c’era qualcosa di importante su quel foglio ma non avrebbe immaginato che fosse cosi’ importante.
Anni dopo, una sera, in un parco di un piccolo paese tira un forte vento.
Una ragazza si sdraia su un prato e guardando verso l’alto prova ad indovinare l’arrivo delle raffiche.
Tira fuori dalla tasca dei suoi jeans un foglio, o quello che rimane di un foglio.
Poi legge qualcosa.
Guarda in alto e le foglie si agitano.
Riprende a leggere.
Smette.
E le foglie si agitano.
Sorride.
Tutto quello che cerca è la solita prova.
E la prova è nella sua tasca fin da quando era bambina.
Si alza.
Torna a casa.
E quando qualcuno le chiede se ha paura.
Lei risponde di no.
Perchè lei sa.
Parole che si possono leggere senza saper leggere.
Parole che si possono scrivere senza saper scrivere.
Parole che si possono dire senza doverle dire.
Basta sapere a chi appartiene il respiro del vento
e conoscerne la lingua segreta.