Un giorno d’inverno in piena estate

un giorno d’inverno in piena estate mi farebbe felice, non fosse che per la sorpresa, la cosa che non ti aspetti che ribalta tutte le regole, qualcuno si lamenterebbe del freddo, e gli ombrelloni resterebbero chiusi, magari una veloce nevicata che si scioglierebbe il giorno dopo in un quarto d’ora, ho una passione per le cose che non si dovrebbero avverare, tipo un amore eterno, anzi l’eterno, i silenzi che spiegano e la pioggia che sale al cielo come quando piove sull’asfalto e subito dopo il sole richiama al cielo ciò che il cielo ha versato, saper dire una verità senza paura di non essere creduto, restare sveglio di notte e dormire di giorno come se fosse normale vivere come gli animali selvatici, uscire dalla banalità dell’abitudine a ciò che è bello, tornare ad avere vent’anni per un giorno per scoprire come siamo cambiati, e smettere di cercare di essere capiti perché non c’è cosa più stupida di nascondere quel che siamo per diventare quel che gli altri cercano in noi, imprigionato nel qui ed ora mi domando come sarebbe poter fuggire dal tempo e dallo spazio, il pensiero mi fa immaginare la possibilità di una libertà assoluta, un passo da gigante che mi porti via da questa stanza fino a farmi ritrovare in quel luogo dall’altra parte del mondo dove ho assaggiato il sapore della felicità, fondamentalmente mi ritrovo sempre di fronte al solito dubbio su cosa di me possa essere indispensabile per te, non trovando risposta mi abbraccio da solo sentendomi in compagnia dell’unica persona che non può fare a meno di me che poi altro non è che me stesso, la solitudine non è essere soli, ma essere stati educati dalla vita a bastarsi per non correre il rischio di essere abbandonati

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