Quando rido, non riesco a ridere.
Quando piango, non riesco a piangere.
Quando amo, non riesco ad amare.
Vivo, esperto per istinto a vivere.
Cerco, abile per istinto a cercare
e sogno capace per istinto di sognare.
Mese: Settembre 2016
Giorgia
Giorgia ripone tutta l’attrezzatura nel suo zaino, prende la bicicletta torna a casa.
Hai buttato nel cesso tutto il pomeriggio, le dicono i genitori.
A cosa serve imparare a camminare su un filo?
Giorgia non sa cosa rispondere e torna in camera sua.
Si mette le cuffie e si butta sul letto ascoltando la sua musica.
A cosa serve camminare sul filo?
Non serve.
E chi non serve è libero.
Verso la luce
Just Another Day
Notte
I piedi vanno a caccia dell’ultimo lembo di lenzuolo per sentirsi al caldo.
Una mano si infila sotto il cuscino e l’altra si adagia su un fianco
La casa si immobilizza per qualche ora.
Il computer è rimasto acceso, ma non c’è la voglia di alzarsi per andare a spegnerlo.
La bottiglia d’acqua sul comodino è vecchia di tre giorni, era gasata, era.
I calzoni sono gettati sul tappeto e il gatto ci va a dormire sopra.
Si cerca una posizione comoda ormai arresi all’evidenza che non esiste posizione perfetta per addormentarsi.
E poi si dorme e si avvicina la notte al giorno come estremi di un foglio che si piegano su se stessi nascondendo al loro interno sogni che durano il tempo di un sogno.
Steinbeck Grave
Stavo pensando a perché uno debba venire fino qui per rimanere tre minuti a guardare dove è sepolto il suo scrittore preferito. Poi ho pensato che la maggior parte delle persone con cui vorrei uscire a cena per parlare purtroppo sono morte e l’unico modo per incontrarle fisicamente e’ tornare nei luoghi dove sono vissuti o dove sono sepolti. Di fronte a una tomba o a una casa il dialogo è solo immaginario. Ma non provarci sarebbe come darla vinta alla morte. Quindi eccomi qua’ davanti alla tomba di Steinbeck a parlare da solo.
L’amore è una cosa troppo seria per permettere a chiunque di chiamarlo amore.
L’attimo è fuggente ma mai sfuggente quanto l ‘uomo che lo rincorre.
Tu sei
Tu sei semplicemente l’unica che quando parla si ascolta. L’unica che quando guarda si accorge di quel che guarda. L’unica che non mi ha mai parlato delle scarpe che sogna ma solo degli orizzonti che ama. L’unica che non ho mai visto truccata e l’unica che riconoscerei dall’odore della sua pelle e non dal suo profumo. Tu sei l’unica che si veste guardandosi di sfuggita non regalando tempo allo specchio. Tu sei l’unica inconsapevolmente bella che quando piove non pensa ai capelli ma all’ombrello. Tu sei l’unica, e se anche fossimo tutti unici, tu sei l’unica che non confondero’ mai con nessun altra.