Non è che non ci penso

Non è che non ci penso.
Anzi.
Stasera camminando per il paese vuoto sento provenire una voce cucciola da una finestra al primo piano.
Alzo lo sguardo e intravedo una mamma che gioca con due bambine.
Soffitto fatto di travi di legno, la ragazza con i capelli raccolti e le due bambine sedute per terra che ridono.
Sguardo veloce, quasi mi vergogno di guardare in casa altrui.
Vado veloce verso l’unico bar aperto per prendere un caffè.
Penso.
Non giocherò mai con dei figli miei.
E non avrò mai una donna con cui dividerci una manina a testa.
Ho coltivato uno stupido cinismo per vedere crescere la pianta dell’indifferenza.
Di fronte a un capriccio o a un pianto scatta l’idea di essermi salvato da una tortura.
Che meraviglia avere sempre a disposizione un alibi per tutti gli omicidi che commettiamo.
Si uccidono i sogni come fossero criminali che stavano per svaligiare una cassaforte piena del nostro vuoto.
Per questo ci penso.
Penso a come questa voglia di essere sempre in movimento mi abbia privato del piacere di un tappeto immobile su cui accucciarmi in ginocchio per guardare negli occhi gli unici occhi che potevano essere un po miei e un po tuoi.
E solamente suoi.
GP

Fiorellini

i fiorellini danzano nel prato seguendo il ritmo del vento e una coccinella cammina su una foglia i grilli saltano e l’aria è frizzante c’è solo una nuvoletta nella sinistra del cielo che cammina lentamente verso destra e poi arriva una bella bambina bionda tutta boccoli e cipria che cammina nel prato cercando di evitare l’erba per calpestare i fiorellini come fossero bersagli di un tiro a segno con gusto maggiore prende la coccinella va a scoprire dove nasconde le ali poi la sbatte per terra un grillo che sta scappando viene afferrato al volo osservato da vicino e poi schiacciato sotto il pollice alzando gli occhi al cielo si accorge della nuvoletta alza la mano e nasconde quella macchia inopportuna dal cielo
la bambina è estremamente educata e non sopporta il disordine

Credo nell’amore come credo nell’Uomo Ragno

Credo all’amore come credo all’uomo ragno.
Ne conosco la maschera e l’identità segreta.
So anche dove abita e lo riconoscerei incrociandolo per strada.
Posso descriverti i suoi superpoteri e le sue debolezze.
E ti confermo che è il mio super eroe preferito, quello a cui vorrei assomigliare, con la sua maschera vorrei venire a salvarti, e portandoti in braccio salterei da un grattacielo all’altro fino ad arrivare a casa tua per poi appoggiarti dolcemente sull’uscio.
Me ne andrei dopo averti baciato non lasciandoti nemmeno il tempo di chiedere il mio nome.
Tornato a casa ti penserei togliendomi il costume e dopo essermi buttato sul letto guarderei il soffitto con una irrefrenabile voglia di costruire un enorme ragnatela dove intrappolare la voglia che mi è rimasta di te.

Foto del 1800

Piazza Rossa

C’era una volta il comunismo ed ero giovane e c’era un impermeabile che persi in un aeroporto.
E c’era tanto tempo da raccogliere che immaginai non bastasse un camion per poterlo contenere.
C’era la parola amore che potevi dire senza paura di sentirti un coglione, e c’erano fughe che sembravano senza ritorno.
C’era che avevo promesso a me stesso che come padre sarei stato migliore e c’era una bambina a cui non ho mai potuto dare un nome.
C’era che andai al militare e imparai come un uomo si può mimetizzare, c’era che avevo paura di morire e avevo il terrore di vivere, c’era che mi stancai di fuggire e rimasi fermo ad aspettare per scoprire che non c’era nessuno dietro ad inseguire.
C’era che nuotavo dalla riva allo scoglio e facevo molti metri sott’acqua senza respirare, c’era che c’era sempre un record da superare.
C’era sempre un record da superare, perché era il tempo in cui le prestazioni era naturale che andassero a migliorare.
C’era una volta il comunismo e pensandoci adesso con tutte le cose che c’erano anche il comunismo ci poteva stare.

Come fare una foto artistica?

Vuoi fare una foto artistica? Fotografa la tazzina del caffè trovaci una spiegazione filosofica, aumenta la nitidezza e abbassa le ombre. Poi assumi una espressione profonda come di uno che da piccolo ha sofferto molto e da grande sublima la sofferenza in creativita’. Non dare troppa confidenza, magari drogati un po’, bevi qualche amaro dopo la cena, di alla tua donna che capisci quanto sia difficile stare con te e poi lavati senza far capire che ti sei lavato. Così diventi un artista e la tua foto sarà una foto artistica.
Guido Prussia
Photo “Artistica” di guido prussia