Il tuo culo

Perché pensi
Che ci sia qualcosa di male
Se dico che la parte migliore di te
È il tuo culo.
Non è vero che non ho notato
La tua intelligenza,
e mi sono soffermato anche sui tuoi occhi 
e su tutto il resto.
Persino i tuoi pensieri
Circolano ancora tra i miei.
Ma non è colpa mia se il tuo culo
È cosi’ bello
Da rendere superfluo tutto il resto.
Giuro
Che amandoti
Passero’ ore a guardarti sdraiata
A pancia in giu’
Ascoltando tutto cio’ che avrai da dire 
Ma non chiedermi
Di trascurare
La mia passione.
Ti ascoltero’ per un ora
E poi ascoltero’ per tutta la notte
Le risposte senza domande
Che solo il tuo culo
Sa dare al mistero
Della vita e dell’amore.

Parlavo con lei

Parlavo con lei che aveva il viso appoggiato sul cuscino.
Ci si guardava come se fossimo stati sdraiati nello stesso letto con un Pacifico o un Atlantico di mezzo.
Avevo appena goduto di un tramonto che persino io, non appassionato di tramonti, sono stato costretto a ricredermi.
Ero seduto su una roccia guardando il gigante rosso tuffarsi in mare e divincolarsi diventando di mille colori fino a soccombere stremato di fronte a un guerriero blu che apriva la strada all’imperatore nero.
Poi mi sono buttato nel letto nella parte posteriore del van e su Netflix ho cominciato a guardare un documentario sulla vita e la carriera degli Eagles.
Erano le otto e un quarto di sera.
E mentre Joe Walsh raccontava quanto erano belli quegli anni settanta io mi sono addormentato.
Sono le 22 e 36 e mi sono risvegliato da poco con una sensazione meravigliosa di felicità.
Sono nel van, ho sognato la storia degli Eagles, mi sono guardato intorno e ci ho messo qualche secondo a capire che non è mattina ma solo l’inizio della notte.
I cani dormono di fianco a me e sembra non abbiano nessuna intenzione di svegliarsi.
C’è qualcosa di magico in questo risveglio fuori orario, come se fossi tornato da una qualche avventura, come se non avessi dormito ma camminato su un sentiero che portava all’Hotel California.
Ora faccio una passeggiata sulla spiaggia e guardo l’oceano con la luce della luna e poi me ne torno a dormire e ricomincio a vedere il documentario sugli Eagles perché mi manca la fine della storia.
So già che mi addormenterò prima che la fine arrivi, ma questo fa parte dei privilegi concessi dal sonno.

è sempre solo questione di tempo

è sempre solo questione di tempo
quello passato e quello che resta
ed è sempre solo questione di strada
quella fatta e quella che rimane da fare
da dove vengo e dove vado è un dettaglio
che poco interessa al pubblico
come i titoli di testa e di coda di un film
sulla pelle cominciano ad apparire deserti
la storia non è nulla di eccezionale
praticamente lui scappa per andarla a trovare
lei è nervosa perchè non trova il silkepil 
non vuole farsi vedere con i peli sulle gambe
non ci sono negozi aperti
i centri estetici sono chiusi
lui arriva
lei si rassegna
dopo 10 minuti stanno facendo l’amore
la mattina dopo lui se ne deve andare
lei lo saluta e poi va in bagno
prende un asciugamano nuovo e sotto trova
il silkepil
lui la chiama per dirle che è sempre più bella
lei sorride e torna a letto
è sempre solo questione di tempo
quello passato e quello che resta
il resto sono particolari
di poca importanza
come i titoli di testa e di coda
di un film

New Orleans

Non fu la cattiva reputazione a fermarmi dall’arrivare a New Orleans.
C’era il richiamo della musica e di Marie Laveau a rendere quella città irresistibile.
La musica era dappertutto e le tracce di Marie Leaveu erano sparse dovunque.
C’era qualcosa in quella città che rendeva facile credere a un potere misterioso che poteva concedere ad alcuni illuminati le chiavi giuste per aprire porte che conducono ai segreti dell’anima.
Se lo spiritismo, il voodoo o l’animismo sono per voi argomenti oscuri andate a Congo Square, luogo che ha visto nascere il Jazz e i riti Voodoo, e cercate le risposte che non avete mai trovato.
Naturalmente di giorno…di notte non saranno gli spiriti a farvi del male ma gli scippatori che qui vengono a caccia delle borse dei turisti.