Goccia di rugiada su ago di pino

Metto a letto la bambina, le rimbocco le coperte, do un occhiata fuori per osservare la luna piena che getta l’ombra di un ramo sul muro ingiallito.
Ieri è morto il nonno e mia figlia mi ha chiesto perchè le persone muoiono.
Le ho risposto che la Donna Gufo aveva bisogno di lui per costruire una scala di legno che permettesse alle anime di tornare sulla terra.
Appena avrà finito di costruirla dovrà provarla e sarà il primo a tornare.
Papà il nonno era bravo a lavorare il legno?
Era il piu’ bravo, l’unico che potesse costruire una scala che arrivasse fino al cielo.
Si è addormentata sorridendo.
Ci vuole sempre un motivo che giustifichi il dolore per evitare di esserne sopraffatti.
Domani le insegnerò ad andare a cavallo, preparo quel puledro pezzato che sembra sempre sul punto di addormentarsi.
Sarà il piu’ bel giorno della sua vita.
Lo è stato per me, la prima volta che ho cavalcato.
Esco dalla casa e mi siedo nel portico sulla sedia dove si sedeva mio padre e dove si sedette mio nonno.
Il freddo lancia la sua sfida.
Non l’accetto.
Nel letto c’è Kimimela che mi aspetta tra le sue braccia.
Un vecchio sciamano un giorno mi disse:
Se cerchi un senso non cercarlo in un lago eternamente immobile, trovalo nella breve esistenza di una goccia di rugiada su un ago di pino.

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