Due o tre cose che ho imparato nella vita

Due o tre cose che ho imparato nella vita:
Il fuoco raffredda il freddo e una volta spento si ghiaccia il cuore nel ricordo del caldo perduto.
Nessun uomo imparerà mai a volare ma può spedire i suoi occhi nel cielo e sorvolare il mondo planando verso il mare come il più abile dei gabbiani senza mai bagnarsi le ali.
Ho conosciuto poveri la cui ricchezza era un immensa generosità che avrebbe potuto acquistare tutto l’oro del mondo e ho conosciuto ricchi così poveri di vita che non sarebbero stati in grado di comperare un emozione anche investendo tutte le loro ricchezze.
Ho visto strade buie che portavano verso luoghi di luce e strade abbaglianti che finivano in abissi di oscurità.
Ho conosciuto donne che senza un filo di trucco erano così belle che nessun inganno le avrebbe potute imbruttire e donne così truccate che tolta la maschera facevano fatica a ricordarsi il loro nome.
Ho stretto mani così salde. che mi lasciavano la loro impronta nell’anima e ho serrato mani così flaccide che mi lasciavano l’impressione umida di un inganno tra le dita.
Ho baciato con passione labbra che non sapevano baciare e ho provato fastidio nell’esplorare bocche troppo addestrate alla seduzione.
Ho viaggiato nel tempo per ritrovare il tempo in cui ero amato sentendomi come un viaggiatore senza valigia e senza destinazione.
Ho amato senza sapere che stavo amando per poi scoprirlo quando smisi di amare e mi sono creduto perduto in luoghi in cui mi sono ritrovato.
Ho scritto lettere lunghissime senza mai ricevere risposta e ho spedito un foglio bianco vedendolo ritornare pieno delle parole che io non ero riuscito a scrivere.
Cercavo di trovare un senso al vivere poi mi sono distratto vivendo e ho smesso di cercare qualcosa che non avevo mai perso.
Avrei voluto amare con la forza di volontà e non ci sono mai riuscito, avrei voluto smettere di amare con la forza del pensiero ma non ci sono mai riuscito, sono un marinaio che solca un oceano con una barca senza vele e senza remi tenuto in vita dalla speranza di un isola all’orizzonte.
E per finire ho imparato che se avessi continuato a cercare di imparare avrei buttato via la mia vita per questo ho smesso di cercare spiegazioni tornando ad essere quel ragazzino svogliato che non aveva voglia di fare i compiti perchè preferiva andare a giocare.
Sono stato un piccolo sognatore, sono diventato un grande cinico, ora cerco di tonare indietro facendo la stessa strada per tornare in quel luogo dove persi il mio primo quaderno di poesie che promettevano a me stesso che non sarei mai cambiato.
Il dolore di non riconoscersi ci mostra la ferita dei nostri sogni caduti, raccolgo l’aquilone che non vola più e me lo stringo al cuore promettendogli che lo riparerò perchè anche in mancanza di vento bisogna conservare la speranza di tornare a volare.

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