Quando faceva freddo guardavo fuori dalla finestra.
Misuravo il bianco del cielo.
Più bianco era più neve cadeva.
E stavo sveglio per vedere al volo il primo fiocco, poi il secondo, il terzo…
E quando non riuscivo più a contare andavo a dormire e non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo per vedere quanta ne era venuta.
Spesso la mattina dopo la scuola era chiusa e allora chiamavo Caterina che abitava di fronte a me.
Io e Caterina giocavamo a costruire enormi montagne di neve.
Più era grossa la montagna piu’ tempo ci avrebbe messo a sciogliersi.
Un giorno nevicò tantissimo ed io e Caterina facemmo una montagna di neve enorme, Lei mi disse: Questa non si scioglierà mai.
Io le dissi, durerà per sempre come la nostra amicizia.
Quando la montagna si sciolse ne io ne Caterina trovammo il coraggio di affrontare la realtà.
E fu l’ultima volta che ci venne in mente di fare cumuli di neve.
Un giorno io andai ad abitare a Milano e Caterina si trasferi’ all’estero.
Vent’anni dopo la rividi a una festa.
Parlammo tutta la sera.
Venne a dormire a casa mia.
Dopo aver fatto l’amore lei mi chiese se mi ricordavo la storia della montagna di neve che non si sarebbe sciolta mai.
Certo che me la ricordavo.
Lei mi guardò e mi disse:
“Una bambina dovrebbe avere il diritto di credere che le cose belle durino per sempre.”
La accarezzai e non sapevo che dire, sapevo che il giorno dopo sarebbe partita.
Resto in silenzio per qualche secondo poi disse:
“Però da donna ho capito una cosa piu’ importante. Ci sono storie finite che durano per sempre se si è capaci di raccontarle.”
Ci addormentammo e la mattina dopo la donna Caterina se ne andò portandosi via la Caterina bambina.
Quando vedo montagne di neve accumulate sui bordi delle strade non posso fare a meno di chiedermi quanto durerà “per sempre”.