Paura

Sono felice di aver paura di morire.Lo so ci sono quelli che non hanno paura di morire, e neanche di uccidere.Io invece ho paura.
E sono felice di aver paura.Perché se ho paura significa che ho qualcosa da perdere.Significa che la vita mi ha regalato e mi regala ogni giorno qualcosa che nessuna ipotesi di paradiso puo’ compensare.Significa che gli anni che ho passato da essere vivente sono stati anni che meritavano di essere vissuti.Quindi se tu non hai paura di morire non sei piu’ coraggioso di me.Sei semplicemente meno fortunato di me.La tua vita ha cosi poco senso che la vivi nell’attesa di un treno che inevitabilmente prima o poi ti investirà, te come tutti.
Quel treno che tu pensi ti porti in paradiso, e che io non so nemmeno se ha una destinazione.Pero’ c’è una cosa che non capisco.Se veramente tu fossi cosi’ sicuro del paradiso che ti attende e dell’inferno che attende un infedele come me perché tutto questo sbattersi nell’odiarmi e nel volermi uccidere.Non ti basta sapere che a me verrà riservata un eternità di merda e a te un giardino che non sfiorirà mai.Potresti passare la vita col sorriso sulle labbra guardandomi peccare immaginando le pene che andrò a soffrire.Più peccatori ci sono piu’ spazio c’è in paradiso.Eppure ti incazzi. Ti fa incazzare la mia brevissima vita goduta e vissuta come cazzo mi pare.Sai cosa penso.Che non è una questione di religione, che non c’entra nessun dio e nessun libro sacro, io penso che c’entri l’invidia, la rabbia, la frustrazione e l’ignoranza.Io penso che tu non mi odi perché non credo in niente, io penso che tu mi odi perché io non ho bisogno di credere in nulla per cercare di dare un senso a questa vita.E ho paura. Una paura dannata di morire. Perché mi sono divertito cosi’ tanto a vivere che non esiste nessun paradiso con cui baratterei la mia vita.A parte il fatto che le descrizioni del paradiso mi ricordano i depliant di quelle crociere ai caraibi per pensionati annoiati, hai presente i buffet, i casino’ galleggianti, le discoteche sfigate sul ponte della nave, i giochi stupidi per accoppiare i single…. tutta roba che mi fa cagare.

Due cose ve le devo dire

Due cose ve le devo dire.
Due cose semplici.
Gli esseri umani sono come le montagne, conoscerli e’ come scalarli.
Ci sono montagne dotate di tutti i comfort.
Piste battute, seggiovie, punti di ristoro.
E ci sono montagne inacessibili.
Montagne che solo alcuni coraggiosi provano a scalare.
E alcuni di questi coraggiosi ci lasciano la vita nel tentativo di arrivare sulla vetta.
L’altra cosa che vi voglio dire, ed e’ un segreto, e’ che la vita e’ come la stanza di un albergo.
Ne avete le chiavi, potete contare su di lei, sapete che li potrete scaldarvi o fare un bagno.
Ma sempre di albergo si tratta.
Non vi appartiene.
Cio’ che veramente vi appartiene e’ quella casa che c’era prima e ci sara’ dopo questa vacanza.
Non vi ricordate piu’ l’indirizzo?
Non vi ricordate dove abitate veramente?
Nessun problema.
Ci sono indirizzi che non vanno cercati perche’ saranno loro a trovare voi.
E non dimenticate di risparmiare, perche’ l’albergo non e’ gratis e alla fine vi faranno pagare il conto.
Guido Prussia

Un occhio aperto e un occhio chiuso

Un occhio aperto e un occhio chiuso.Quello chiuso serra la porta del sogno, quello aperto perlustra la realtà.
Tre metri quadri di giardino invasi dalle lucertole, la stanza delle cose dimenticate, non ho mai vinto nulla e tu sei circondata da trofei.
Passai accanto al benzinaio a 48 chilometri da Blythe dandoti la buonanotte senza sapere chi eri.
E poi parole, montagne di parole, che sembravano buttate a caso e che improvvisamente prendono forma.Un castello in mezzo a una pianura sterminata, tu attaccata alla fune che chiami libertà e che ti tiene in salvo sospesa a 20 centimetri da terra, e io che ho scelto di osservarti senza toccarti per la paura che le tue ali perdessero la polvere magica che ti permette di volare.

La strada

La strada non finisce mai, finisce la benzina, viene sonno, il mezzo non ce la fa piu’, ma la strada non finisce mai.Basta questo per farmi sentire soddisfatto di aver scelto la strada come casa.Oggi in salita, ieri tutta discesa, domani si vedrà, attraversando città e montagne, con la stessa calma indifferenza di chi sa che è solo questione di inevitabili alternanze.La strada prima o poi sorprende, basta saper attendere, ti porta dentro un temporale o all’interno di un caldo infernale, scava tra la neve e si fa largo tra le rocce.La strada ti parla di se stessa e non ti annoia, si ricorda di alcuni che l’hanno vissuta e dimentica quelli che l’hanno solo percorsa.La strada è donna, e come tutte le donne ti sorprende con i suoi silenzi.La strada è una sola, ed è la somma di tutte le strade che ho fatto.Ed è lei ad avermi portato qua, e come una madre mi guarda mentre mi allontano, e come un figlio la guardo mentre mi avvicino.