Mio padre aveva ragione.

Mio padre aveva ragione.
Sono finito a suonare sulla strada per qualche dollaro.
Non possiedo un cazzo, nemmeno piu’ la speranza di dimostrare che aveva torto.
Ma ho capito una cosa.
Non c’è nessuna differenza tra me e Bob Dylan.
Nessuna differenza sostanziale.
Siamo entrambi composti da un 70% d’acqua, il resto sono proteine, lipidi, glucidi e sali minerali.
Umano io ed umano lui.
Il fatto che lui sia famoso non lo rende differente da me.
Forse ha una vita piu’ complicata e me ne dispiaccio ma per il resto sono sicuro che anche lui almeno una volta al giorno abbia bisogno di un bagno.
E se anche avesse un cesso con le maniglie d’oro questo non aiuterebbe in caso di stitichezza.
Suonare agli angoli della strada ti fa capire tante cose.
Ora so riconoscere da lontano chi mi butterà qualche dollaro nella custodia della mia chitarra e riconosco ancora meglio chi passerà guardando altrove per non incrociare il mio sguardo.
Lo sguardo di un artista di strada ti mette di fronte alla scelta se osservare la fisionomia di un fallimento o se continuare a credere che il fallimento non ti riguardi.
Qualunque sia la scelta ci sono momenti in cui persino io mi osservo e non posso fare a meno di chiedermi come abbia potuto coltivare sogni di gloria con una voce banale e una tecnica chitarristica nella norma.
Sai cosa frega?
Frega che uno pensa che basti l’intenzione.
Dimenticavo di sottolineare il fatto che mio padre era un violento alcolista e dopo aver passato una infanzia di merda mi sembrava il minimo che la vita mi ricambiasse con un minimo di celebrità.
Cazzate.
La cosa che mi pesa di piu’ è non riuscire a mantenere un figlio.
No, non ho un figlio.
Ma se lo avessi non riuscirei a mantenerlo, e questo mi crea un paradossale senso di colpa.
Neanche una donna.
Neanche una donna riuscirei a mantenere.
Quei pochi spiccioli che guadagno bastano a malapena a non farmi appassire.
Ecco la vera differenza tra me e Bob Dylan.
Non è in cio che siamo, ma in cio’ che possiamo permetterci.
Io posso permettermi solo la solitudine.
Che non è male se messa a paragone con una compagnia interessata.
In tutto questo la cosa piu’ divertente è che canto sempre la stessa canzone.
Raramente una persona mi passa davanti due volte, e se anche fosse se non danno un dollaro la prima volta non lo daranno nemmeno la seconda.
L’umano è prigioniero di se stesso piu’ di quanto non lo sia io della mia povertà.

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