Ci mise sette anni…

Ci mise sette anni per decidersi a fare l’amore con me.
E quando avvenne andai in bilocazione appostandomi sull’angolo in alto della stanza a sinistra del soffitto e rimasi li a guardarmi mentre la baciavo, mentre la annusavo, mentre tutto cio’ che avevo immaginato per sette anni avveniva.
Ed era molto meglio di quanto mai avessi potuto immaginare.
Sette anni non sono pochi.
Ci si arrende molto prima.
Per questo quando mi invito’ a dormire da lei io pensai che due amici possono anche dormire nella stessa casa.
Ma c’era un solo letto in quella stanza.
Quando mi ritrovai sotto le coperte con lei decisi che….
ora o mai piu’.
Passai il mio braccio sotto la sua nuca poi lo piegai e provai a spingerla verso di me.
Mi aspettavo della resistenza e quella resistenza non ci fu.
L’odore era quello che mi ero immaginato per sette anni.
La pelle era quella che avevo immaginato per sette anni.
E lei nuda era ancora piu’ bella di quello che avevo sognato per sette anni.
Questa storia mi ha fatto credere che il tempo non sia mai perso.
Il tempo è una preparazione a qualcosa che esce fuori dal tempo ed entra in un limbo fantastico sospeso in un assenza di logica dove tutto può accadere e quel tutto da un senso alla vita.
E non importa che poi finisca.
Forse è necessario che finisca.
Per riconoscere il diamante nella miniera del tempo e dopo averlo estratto grezzo tagliarlo, trasformarlo in gemma e indossarlo per sempre.