Tu che ne sai

Tu che ne sai? Tu che ti sei sempre accontentato.
Che ne sai dell’aspettare. Che ne sai della solitudine.
Hai preso barche senza sapere dove ti portassero per la sola paura di dover aspettare quella giusta.
Non ha senso che ti lamenti. Non ha senso che ti getti in pasto ai rimpianti.
Ti vedevo ridere quando salivi a bordo e mi vedevi sulla banchina con il mio zaino, mi hai deriso mentre ti allontanavi verso il mare aperto guardandomi diventare un piccolo puntino nero isolato sul grigio cemento.
Cosa aspetti a fare? Mi dicevi.
Tanto tutte le navi sono uguali. E chissenefrega dove vanno, basta andare.
No, non basta andare.
Io voglio andare su quell’isola e voglio raggiungere solo quella.
Non la troverai mai. Mi dicevi.
Forse hai ragione, ti rispondevo.
Ma non potrai mai sapere cosa significa aspettare quella giusta, tra aspettative e delusioni c’è lo spazio rassicurante della speranza.
E quando arriverà la barca giusta semplicemente mi imbarcherò con la certezza di godermi il viaggio come gode chiunque abbia imparato che in mare aperto ogni orizzonte si assomiglia e a fare la differenza è chi ti aspetta al porto d’arrivo.

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