Ci provo a leggere poesie
ma dopo la terza riga mi sono rotto i coglioni.
C’è troppo poesia nelle poesia.
Ce ne vorrebbe una che cominciasse con un;
VAFFANCULO
tutto in un maiuscolo
poi una riga di pausa
dare il tempo a chi legge di immaginare chi debba andare a fare in culo
e poi , a sorpresa, una lista della spesa
pane, olio, sale, farina, acqua, uova e cioccolato
e tu non capisci
ma il poeta voleva semplicemente
esprimere avversione per il fare la spesa quotidianamente in un supermercato di merda
dove nonostante tu stia comprando il necessario per la sopravvivenza
ti sembra sempre che stai perdendo tempo.
Bizzarro
l’indiano americano stava giorni ad aspettare un bisonte e non immaginava un modo migliore
di impiegare il suo tempo
il civilizzato figlio del capitalismo
nei dieci minuti di tempo che impiega a comperare una bistecca
riesce anche a rompersi i coglioni.
A proposito di rompersi i coglioni
io ci provo a leggere poesie ma dopo la terza riga mi sono rotto i coglioni
e allora smetto di leggere poesie del cazzo
e vado a fare la spesa.