Entro in libreria con la speranza di trovare un libro che mi dia delle risposte.
Ne esco con un vecchio numero dell’uomo ragno.
Tornando verso casa incrocio una coppia che passeggia mano nella mano, non mi interessa che faccia hanno, il mio sguardo rimane fisso sulle due mani che si tengono una all’altra.
Sembra quasi che le due mani abbiano una vita propria, una mente propria, un amore proprio.
Potrei affermare che il giorno che i due si lasceranno le loro mani fuggiranno insieme lasciandoli monchi e solitari.
Diventare vecchi porta parecchi svantaggi e un solo vantaggio.
Tralascio i casini e vi dico il vantaggio.
Il vantaggio è che ci si sente meno partecipi alla recita, come se l’età comportasse un cambio di ruolo, si diventa comparse e si gode nel sentirsi liberi da ogni confronto.
Si osserva la gente vivere non più dal palco ma dal fondo della platea, con un piede dentro e la mano pronta a scostare la tenda che mostra l’uscita.
La poesia è nella non partecipazione.
Sentirsi come fantasmi che camminano verso casa, invisibili e intoccabili.
Aperta la porta risentirsi vivi grazie a due cagnolini che mi saltano attorno con una gioia che nessun fantasma potrebbe mai suscitare.
Entro in libreria, ogni volta con la speranza di trovare un libro che mi dia delle risposte.
Ma la verità è che non ho ancora capito quale sia la domanda giusta da porre.
Buonanotte a voi e alle vostre bestie che vi danno prova di quanto siate ancora veramente vivi.