L’esserci e il non esserci.
La presenza e l’assenza.
L’assenza di chi potrà ancora esserci, e l’assenza di chi non potrà esserci mai più.
Ho steso un filo per terra, ci ho camminato sopra senza provare nessuna emozione.
Non serve morire in guerra, si muore lo stesso, anche in tempo di pace, e forse fa più male non avendo nemmeno una ragione a cui aggrapparsi.
Abbiamo imparato l’arte di aspettare la fine come si aspetta un treno sperando arrivi in ritardo per permetterci ancora baci, tanti baci all’amore che ci ha accompagnato alla stazione.
Ma il treno arriva.
Quando sali aspetti a sederti per vederla dal vetro concentrandoti sull’ultimo attimo prima che scompaia, come se quell’attimo valesse un eternità.
Come se…