A volte il diavolo

a volte il diavolo mi rompe i coglioni, lo fa facendo apparire al contrario le parole che scrivo
lo fotto scrivendo:
i topi non avevano nipoti
e per quanto si sforzi il diavolo pur rivoltandone le lettere si ritrova sempre di fronte al fatto che
i topi non avevano nipoti
con questo semplice stratagemma mi libero di lui che esce dalla stanza bestemmiando 
mai una volta che chiuda la porta, mi tocca seguirlo per evitare che il gatto ne approfitti per scappare
tornato al mio posto vedo su un giornale on line delle foto di coglioni sorridenti orgogliosi di passeggiare su un tappeto rosso all’inaugurazione di una mostra d’arte
quanto rende felici la celebrità
quanto tempo si passa davanti allo specchio per essere pronti per la passerella, quante preoccupazioni su un vestito scollato che è stato pagato per renderti più figa e desiderabile di chi è passata prima e di chi passerà dopo
nella mia condizione di decaduto ringrazio chi ha messo il materasso evitandomi il dolore di un trauma all’osso sacro
ne avrei di storie da raccontare ma chi ci crederebbe
sono solo la scia di una stella
la bava di una lumaca
l’impronta di un lupo
quel che resta del vento è la mancanza di vento
ma ne avrei di storie da raccontare
come quando schiudendomi mostrai lo sguardo e lei ne approfittò per entrarci dentro con un battello che batteva bandiera pirata e quando mi dichiarò guerra io mi arresi convinto che fosse meglio meglio vivere recluso nelle sue prigioni che libero nei miei deserti
fondamentalmente
ogni fiore che sboccia è una storia finita