C’era un vecchio cowboy

C’era un vecchio cowboy che mi aspettava ogni giorno seduto sui gradini del suo ranch.Mi aspettava perchè ero io ad andare in città a comperare il tabacco.Oltre al tabacco gli portavo una birra e un pacchetto di gomme da masticare.Si chiamava Joe e raccontava sempre la stessa storia.Sua moglie si chiamava Martha, se ne era andata per colpa di un infarto del miocardio che l’aveva colpita mentre guidava verso Jackson Hole.La sua macchina era uscita di strada fermandosi a pochi metri dallo sguardo atterrito di un bisonte.Joe mi raccontò che la conobbe durante un rodeo, Martha era la più veloce a correre attorno ai barili e lui la guardava cavalcare con lo sguardo idiota del ragazzo che scopre l’amore.Per conoscerla si era fatto assumere nel ranch dove lei si prendeva cura di 250 mustang.Riuscì ad attirare la sua attenzione suonando l’armonica.Faceva sempre le solite dieci note, e quando lei gli chiese di chi fosse quella musica, lui le disse: è mia, l’ho scritta per te.Dieci note la fecero innamorare. Dieci semplici note e del fiato per suonarle.Finito di raccontare guardava verso l’orizzonte allungava il dito verso il sole e diceva:”Quando Martha tornava a casa la vedevo spuntare da quella collina, arrivava al passo lasciandomi il tempo di godermi il suo arrivo.Era un puntino in mezzo alla prateria e quel puntino era la mia felicità.”Poi prendeva il tabacco, si rollava una sigaretta, cominciava a fumare e prima che me ne andassi ripeteva sempre la stessa frase:”Mai più suonate quelle dieci note, mai più. Le orecchie di dio non meritano di ascoltarle. Cosi’ impara a portarmela via…”