Il maestro

Tu dimmi che uomo vuoi essere e io ti aiuterò ad esserlo.
Vorrei essere quel tipo di uomo che non ha bisogno di aiuti per essere se stesso.
E il maestro si ritrovò improvvisamente disoccupato.
E il bambino si ritrovò a viaggiare su una strada priva di indicazioni, nessuna curva segnalata, nessuna distanza calcolata, sensi unici a sorpresa e strade chiuse scoperte grazie ad improvvisi muri.
Ma crebbe.
Il maestro lo guardava da lontano, all’inizio cercando l’errore che gli avrebbe restituito il lavoro, poi fu felice di scoprire che il bambino a furia di sbagliare si era fatto un uomo più forte e saggio di tutti i suoi ex alunni
Lo vide crescere da lontano, e un giorno decise che era venuto il momento di uscire dall’ombra e gli si presento’.
Entrò nel vecchio negozio di musica che l’uomo aveva aperto e fu riconosciuto subito.
“Maestro” disse, “sono felice di rivedervi, non sembrate per nulla invecchiato.”
“Ho smesso di invecchiare il giorno che imparai a non commettere errori.”
“Come vede Maestro, io invece sono invecchiato.”
“Accade quando si decide di vivere.”
“Che ne dice di fare una partita a scacchi?”
Il maestro annui’.
“Il tavolino fuori serve a questo?”
“Esatto.”
Giocano da anni.
A volte vince l’uomo a volte vince il maestro, ma sapete qual’è la cosa sorprendente?
Che una volta finita la partita non è importante chi abbia vinto ma la speranza di avere una rivincita.

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