Una storia vera

C’erano tuoni lassu’ sulla montagna e un asino che lasciato il riparo dell’albero si è messo immobile in mezzo alla vallata.
Il vecchio sul portico guarda i tuoni e dice fra se : A sei anni ho imparato a farmi le sigarette, mi faceva sentire grande, mica le fumavo le rollavo e basta.”
La ragazza dondola sulla sedia di fronte al camino, non stacca lo sguardo dal fuoco.
Io osservavo la scena pensando che se fosse un film non avrebbe avuto titoli di testa.
La vita ci ha portato in luoghi distanti, ci ha fatto incontrare persone di cui non era possibile sospettarne l’esistenza.
Incrocio di fili di destini diversi.
Perche’ questa premessa?
Perche’ un giorno fermandomi in negozio dopo l’orario di chiusura ho cominciato a pensare a quale di tutte le persone che conoscevo avrei potuto raccontare la storia di cio’ accadde in quella notte di tuoni.
Chi avrebbe potuto conoscere il segreto del vecchio sul portico, chi avrebbe capito la storia della ragazza di fronte al fuoco, e chi avrebbe perso del tempo per chiedersi come mai quell’uomo che osservava stava piangendo.
Ho ascoltato una canzone di Bob Dylan, ho contato i soldi incassati, e intanto pensavo….
A chi raccontare quella storia?
A saracinesche abbassate ho capito che nessuno avrebbe potuto conoscere il segreto di quella notte.
Ogni storia appartiene a chi l’ha vissuta.
Allora mi sono messo al telefono.
Non potevo chiamare il vecchio sul portico, lui era morto da tempo.
Chiamai la ragazza di fronte al fuoco.
Le dissi che mi era tornata in mente l’immagine di lei che dondolava sulla sedia.
Lei mi chiese che fine aveva fatto il vecchio.
E’ morto, le dissi.
Rimase in silenzio, si sentiva che piangeva.
Rimasi in silenzio anche io.
Dopo qualche minuto chiede: Tu come stai?
Tranquillo…risposi.
Ti ricordi l’asino? Mi chiese.
Certo. Risposi.
Hai raccontato a qualcuno il segreto?
No. Le dissi.
Prima o poi ci dobbiamo rivedere.
Quando vuoi.
Ti devo restituire una cosa.
Lo so.
Mi ha fatto piacere risentirti.
Anche a me.
Ciao.
Ciao.
Di nuovo solo.
Avrei cercato le chiavi.
Il guinzaglio del cane.
Ed ero pronto per tornare a casa.
Solo che mi sentivo solo.
Si…due parole uguali sulla stessa riga.
SOLO che mi sentivo SOLO.
Da ogni storia si impara qualcosa.
Da tutte le storie si impara che quando si cerca di ritrovarle non si ritrova altro che la propria solitudine di fronte ai ricordi.
Per questo non vi diro’ mai il segreto di quella notte .
Se qualcuno lo scoprisse probabilmente sarebbe tentato di amarmi e io non saprei come difendermi.
Guido Prussia
Photo by Guido Prussia

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