Dimmi cosa sai fare

“Dimmi cosa sai fare.”
Mi chiese la bambina una sera che si guardava la televisione tutti insieme su un grande divano bianco.
Io rimasi un attimo in silenzio, poi la guardai e dissi.
“Cosa ti piacerebbe che io sapessi fare?”
Lei si alzo in piedi sul cuscino e nell’orecchio mi disse:
“Suonare qualche cosa per la mamma.”
“Lo so fare.” Risposi.
Ai tempi portavo sempre con me una piccola custodia di pelle all’interno della quale tenevo una preziosa armonica a bocca fatta di vetro.
La tirai fuori e cominciai a suonare qualcosa.
La mamma , che non aveva capito che io e la bimba stavamo organizzando qualcosa, si girò sorpresa e si mise a ridere.
E rise anche la bambina come di fronte ad un gioco di prestigio.
Sapete qual’è la cosa bella di tutta questa storia?
La cosa bella è che io non so suonare l’armonica e riflettendo sulla domanda della bambina: “Dimmi cosa sai fare?” mi viene da pensare che forse le raccontai una bugia spacciandomi per un suonatore.
O forse no.
Forse non dissi nessuna bugia, semplicemente non c’è nulla che non si è capaci di fare se non si ha paura di apparire ridicoli, principianti, approssimativi o incapaci.
Alla fine non conta quanto sei bravo, quello che conta è che funzioni, che il suono non faccia rimpiangere il silenzio e che la bambina si sia messa a ballare sul divano.