Dicono che nella vita quello che conta è salvarsi il culo.

Dicono che nella vita quello che conta è salvarsi il culo.
Dove il culo rappresenta la vita stessa, e già questo dovrebbe far riflettere.
E il concetto di culo ritorna frequente nei vari metodi di salvarlo.
Ad esempio puoi salvarlo leccando il culo di altri.
Ma c’è chi arriva addirittura a salvarsi il culo leccandosi il proprio.
In un apoteosi di auto esaltazione con l’intento di staccarsi mentalmente dalla condizione di bipede per fare ingresso nella metaforica condizione di essere volante e divino che guarda il mondo dall’alto.
Dall’alto di una mazzetta di soldi e potere che se vista da vicino sarà si e no alta qualche centimetro.
Meno del salto di un bambino dal terzo gradino di una scalinata che portava al campetto da calcio.
A volte mi chiedo perché sia cosi’ difficile innamorarsi.
Uno dei motivi è proprio la tendenza femminile a salvarsi il culo.
Più il culo è bello più la sua padrona farà di tutto per salvarlo.
Ed è abbastanza evidente che io non ho i mezzi per salvare i culi altrui.
Se avessi avuto culo ( sempre di culo si parla) si sarebbe innamorata di me una donna ricca, bella e porca, e giuro non le avrei mai chiesto di salvarmelo, le avrei solo espresso il desiderio di non esercitare nessun tipo di potere su di me con l’eccezione di potermi cavalcare a suo piacimento.
Salvarsi il culo diventerà presto il mantra più recitato, un rosario profano a cui l’uomo si affiderà per la sopravvivenza.
I più saggi rimarranno incantati di fronte alla dignità della natura alla quale l’uomo da anni rompe il culo mentre lei senza cedere al dolore sopporta nella eterna convinzione che quell’essere viscido chiamato uomo non ha ancora capito che ogni ogni culo che profana è solo un passo verso la sua definitiva autosodomizzazione che l’universo accoglierà con un sorriso trionfale.

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