Il soldato

Il soldato scherza sulle sue battaglie come fossero state scaramucce.
Si guarda le ferite come fossero sbucciature di un ragazzino caduto dalla bicicletta.
Poi si veste in borghese perchè la guerra è finita e nasconde la divisa in un cassetto.
E dimentica la paura, dimentica le notti a fare da sentinella, dimentica gli spari e le cannonate , ricorda solo quando nei momenti di tregua pensava a lei e scriveva lettere d’amore che finivano sempre con un: aspettami amore mio.
Ma l’amore suo al ritorno era l’amore di un altro.
E il soldato abbracciava il cuscino sentendosi più triste di quando abbracciava la terra.
Sopravvissuto alla guerra ucciso dentro dal ricordo di lei.
Il soldato che non era più soldato si alzava ogni mattina provando nostalgia per la trincea, quando pensava di avere due possibilità, o morire o tornare da lei.
Non sarebbe più morto in battaglia.
Non l’avrebbe più avuta tra le sue braccia.
C’è chi la chiamava pace ma per lui era soltanto la fine di una speranza e la morte di un desiderio.
Ci sono guerre che danno un senso alla vita e armistizi che ti mettono con le spalle al muro senza nessun nemico pronto a sparare che possa salvarti dal ricordare quello che hai perso quando ti sei riuscito a salvare.

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