Notturno

Camminando giorno e notte cercando acchiappare un cappello prima che finisca di piovere.
Camminando giorno e notte cercando di trovare il mio amore prima che un amore mi trovi.
Poi stremato appoggiarmi sulla schiena dell’albero convinto che sia la mia schiena.
Qualche volta mi chiedo:
Se precipitasse il mondo dove andrebbe a sbattere?
Ci sono deviazioni obbligatorie dovute alla parata di Natale che mi portano a sfiorare un accampamento di barboni, ridono e scherzano tra di loro, come se fossero i soci illustri di un Golf Club che non permette l’ingresso a nessuno che sia meno barbone di loro.
Se avessi una risposta certa la scriverei su un foglio di carta e la terrei con me nel momento in cui ho bisogno di una certezza.
Non ho mai finito un quaderno a scuola, lo cominciavo con le migliori intenzioni, ma poi in un modo o nell’altro riuscivo a rovinarlo, a strappargli una pagina, a macchiarlo, e rimaneva a metà, incompiuto. E incompiuto raggiungeva l’eternità della fine inesistente.
Cenando a casa della rockstar mi sentivo come un bambino che guarda un cucciolo di cane nella vetrina di un negozio di animali.
Con la voglia di portarlo a casa e farlo diventare il mio migliore amico proprio mentre una signora in pelliccia se lo fa incartare per portarselo via.
Sei cosi’ giovane che se penso alla tua pelle e al tuo odore è come se tornassi per le strade del mio primo viaggio da solo, come se dormissi ancora sotto i cespugli di una spiaggia in Grecia, come se ballassi ubriaco con i Clash che cantano London Calling, come se ogni cosa stupida che faccio avesse ancora l’alibi della gioventù.
Ma se ti dicessi guardandoti negli occhi, che ancora non ho capito come faccia uno sguardo a farmi felice o a farmi piangere, tu che sei cosi giovane ameresti lo stesso un uomo che non sa darti risposte e che quando scrive non è capace di dare un senso a ciò che scrive per non contraddire se stesso.
Guido Prussia
Foto di Guido Prussia

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