Ci sono momenti

Ci sono momenti in cui vorresti aprire la finestra e trovandoti sul tetto del mondo raccoglieresti tutto il fiato per urlare:
ANDATE TUTTI A FARE IN CULO!
Non è che ci sia un motivo particolare.
E’ solo che sei sul tetto del mondo e vedi una massa di formiche sbattersi per qualche cosa che non capisci e hai il terrore che qualcuno si accorga di te e ti dica:
Tu che cazzo fai li, vieni giu’ a sbatterti anche tu.
Ho il terrore di ritrovarmi con le ascelle di uno sconosciuto troppo vicine al mio naso, non ho nessuna intenzione di sedermi vicino a qualcuno che ha una voglia irrefrenabile di raccontarmi i cazzi suoi e tantomeno ho il desiderio di essere osservato e giudicato da una massa grigia di imbecilli che hanno regalato la loro vita all’abitudine e parlano come fossero esploratori della noia.
Non mi interessa di essere la parte giusta al posto giusto di un ingranaggio perfetto, voglio essere il chiodo sulla strada, l’animale che vi attraversa improvvisamente la strada, lo scroscio di pioggia che vi fa sbandare o se preferite il nulla.
Quel nulla di cui non sapete nulla.
Ho nostalgia delle tribu’, piccole comunità inconsapevoli del concetto di massa, una raccolta di individualità in cui ognuno si faceva i cazzi suoi, e i cazzi suoi erano utili a tutti.
Il contrario di oggi, dove la tribu’ è stata sostituita da una massa di individui in cui ognuno si fa i cazzi degli altri e i cazzi degli altri non sono utili a nessuno.
Viva la pioggia.

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