Charles le prese la mano

Charles le prese la mano e le disse di non piangere.
Se solo avesse saputo dirle dove stava andando…ma nonostante tutte le cazzo di ipotesi che aveva letto ed ascoltato si ritrovava con l’unica certezza che quel treno non si sapeva dove fosse diretto o se fosse diretto verso qualcosa.
Bimba gli stringeva la mano e gli implorava di non andarsene.
Lui guardandola disse:
Il coraggio si aggrappa alla speranza e la paura si aggrappa al coraggio ed io non so a cosa aggrapparmi, sento il corpo scivolare via come un guanto sfilato dalle mani di un fantasma.
Non ho nulla da lasciarti che ti possa consolare quando domani alzerai le lenzuola e ti infilerai nel letto e il tuo piede non incontrerà piu’ il mio.
Non so se c’è un luogo dove ci si possa rivedere, con quali mani ci si possa toccare di nuovo, ti ho scritto lettere con lo sguardo e la palpebra cadrà sbattendo contro il calamaio rovesciando tutto l’inchiostro sul pavimento.
Maledetti imbonitori di dio, venditori di fumo, migliaia di anni persi dietro una menzogna, autori criminali di un depistaggio che ora mi lascia senza risposte.
Non me ne sto andando, mi stanno portando via, non ti sto lasciando ci stanno dividendo, non è l’amore che finisce ma l’amore che viene finito.
Considera il tempo come una di quelle vecchie cassette su cui registravamo le canzoni, c’era il tempo presente della registrazione e il tempo futuro dell’ascolto.
Forse esiste un modo di schiacciare un tasto e tornare indietro per risentire la nostra canzone preferita da capo.
Dicono che l’ultima cosa che vedi sia come l’ultima carta del mazzo che copre tutte le altre per questo ti guardo e me ne vado stringendoti il pollice come se fosse la corda che mi regge sul bilico del nulla prima di precipitare verso quel fiume di cui non conosco la profondità.
Se mi salvo giuro che la prima cosa che farò sarà tornare da te.

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