lei sapeva tutto di me, e tutto è poco a vent’anni, sapeva che me ne volevo andare e sapeva che non avevo idea di dove sarei potuto scappare, conosceva i luoghi dove andavo a dormire e la mattina mi portava un caffè e la focaccia, e sapeva come avevo fatto a comperare gli strumenti per la band e non l’avrebbe mai detto a nessun commissario, nemmeno sotto tortura, lei sapeva di essere stata la prima e mi aveva detto che io ero stato il primo, lei aveva imparato a non dire nulla quando vedeva i lividi sul mio corpo, lei aveva scoperto cosa tenevo sotto il cuscino e ne aveva preso uno anche lei da tenere sotto il suo cuscino quando dormivo da lei, lei aveva diciotto anni e mi insegnò come si cambia diventando donna e dimenticando tutto ciò che sapeva di me per andare a scoprire mondi dove nessuno sa niente degli altri e ci si ama per sentito direieri sera c’era una luna meravigliosa sulla strada che porta dalla Madonna della Quercia verso il paese, mi sono fermato a fotografarla per non correre il rischio di pensare che fosse stata la mia immaginazione a farla cosi’ bella