E ora?

E ora?
Avete mai visto uno scalatore che raggiunta la vetta decide di non tornare più?
O un ragazzo che dopo aver ottenuto la laurea si rifiuta di abbandonare l’aula dove ha discusso la tesi?
Per caso si è mai trovato un bambino che dopo aver vinto la sua prima partita al pallone decide che non vuole più lasciare il campo e si siede sulla linea di metà campo per essere trascinato via a forza?
E ditemi, dove posso incontrare quel nonno sorridente che dopo essere stato baciato da sua nipote non si è più spostato dall’uscio di casa fissando l’angolo dove l’ha vista sparire, non prima di vederla girare e ascoltare la sua voce di bambina sussurrare: “Nonno, ti voglio bene.”
Voglio un astronomo che dopo aver scoperto una stella non ha più staccato l’occhio dal telescopio, e un viaggiatore che dopo aver raggiunto il luogo perfetto si sia seduto e non si sia più rialzato.
Esistono traguardi che ti lasciano scosso e ti guardi attorno incapace di proseguire.
Hai conosciuto la gioia e scopri che non può durare, non sarebbe una gioia se fosse per sempre.
E’ come una nevicata, e tu uomo non puoi fare altro che uscire fuori di notte, col dito nascondere dal tuo campo visivo la luce del lampione e fissare milioni di fiocchi scendere al suolo lentamente come bianchi soldati paracadutati dal cielo per salvare il mondo dal grigio.
Io ancora ricordo le nevicate della mia gioventù e anche se la gioia è sparita, so che c’è stata, mi è venuta a trovare mi ha stretto la mano mi ha baciato sulla guancia e prima di andarsene mi ha lanciato uno sguardo tenero come se le dispiacesse andarsene tanto quanto a me dispiaceva vederla andare via.

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