Rispettare un figlio.

Rispettare un figlio insegna al bambino a farsi rispettare.
Io non sono padre, ma se lo fossi farei capire a mio figlio che la sua fatica ha un valore, e che non bisogna mai svendersi.
Crescere con genitori che ti fanno sentire un coglione ti porterà da grande ad accettare tutte le proposte come un regalo, ed è il miglior modo per diventare uno sfruttato.
Cambiare opinione su se stessi è un impresa.
Mi sembra di vederla la mia faccia che si affloscia di fronte all’offerta scandalosa per la mia prestazione lavorativa.
Del resto è già tanto se qualcuno mi offre qualcosa.
Grazie papà per avermi rotto il cazzo per anni dicendomi che nella vita non avrei mai combinato nulla, questo è il risultato.
Accetto qualsiasi cosa, basta che mi sia concesso il lusso della sopravvivenza.
Nelle materie che studiavo a scuola ne mancava una.
L’autostima.
Io la metterei obbligatoria.
Insegnare ai bambini a stimarsi, a volersi bene, ad abbracciarsi, cercare le loro potenzialità ed esaltarle, insomma insegnare che nella vita non ci si vende ma si concede l’utilizzo delle proprie capacità.
Per me ormai è tardi.
Non posso pretendere che alla mia età si impari a tirare fuori i coglioni, avro’ sempre quell’aria compiaciuta del cane di fronte all’osso di fronte a qualsiasi offerta che mi permetta di fare questa vita da vagabondo.
Ma se c’è qualche giovane tra chi mi legge vorrei dirvi che se fossi vostro padre cercherei di farvi capire che l’errore piu’ grosso è considerare chi vi sfrutta un benefattore.
Piu’ talento avete piu’ cercheranno di fottervi, perchè se avete del talento lo avete sviluppato nel silenzio e nella solitudine di un infanzia difficile.
Loro lo sanno.
Vi daranno quella carezza che avete agognato da bambini e poi vi diranno:
Prendere o lasciare.
Voi ancora sconvolti dalla carezza prenderete, e vi sarete venduti ai saldi invernali come maglioni ormai inutili di fronte all’arrivo della primavera.18358999_10212668782811213_401922258276162585_o