Un bel gioco

Bel gioco inventò dio quando creò l’uomo
deve averci pensato un bel po’ per riuscire a costruire
questo fragile pupazzo capace di impazzire
pregare
bestemmiare
odiare
amare
uccidere
salvare
leggere
scrivere
cancellare
suonare
ascoltare
e mille altre funzionalità
che ti lasciano sempre col dubbio di cosa accadrà
non sapendo bene cosa aspettarsi da questo pupazzo
che a volte è animalista a volte razzista a volte comunista
a volte fascista ed è sempre convinto che sia lui
lui a decidere
e se ci pensi bene
qualsiasi bianco è bianco per caso
qualsiasi nero è nero per caso
decide piu’ la logistica che la volontà
e siamo tutti quà ad essere convinti
che siamo noi a decidere.
E se ti senti perso
fidati
è buon segno
sei sfuggito al controllo
e se stai male
perchè non sai dove andare
è buon segno
sei senza guinzaglio
se non ti sai decidere
è perchè puoi decidere
e se non sai cosa pensare
è perchè sai ancora pensare
e dio ti cerca e non ti trova
e lo farai impazzire
fino al punto che deciderà di chiudere la playstation
e si metterà a leggere.
Diffida di chi ha certezze
perchè non sono sue
le possiede come il cane possiede l’osso.
Mai pensato che sia l’osso a possedere il cane?
Premesso che questo gioco mi fa abbastanza schifo
e che dio assomiglia a un ragazzino
che si eccita nello schiantarsi con una macchinina virtuale
contro un muro digitale
a me non resta che la libertà di essere un musulmano
che mangia il salame
un cattolico che desidera la donna d’altri
un comunista che si compra una porsche
e un rivoluzionario alla corte del re.
A volte mi sorprendo
nello scoprire che il poliziotto
guardando la mia patente
non capisca
che quello non sono io.
Non sono io.
dio fottiti
ti ho fregato anche questa volta.
Guido Prussia

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