Le colline si conoscono tutte tra di loro.

Le colline si conoscono tutte tra di loro.
E tra di loro parlano.
Gli argomenti preferiti sono il tempo che farà, il canto degli uccelli e il ricordo dei tempi passati.
Noi animali conosciamo il loro linguaggio e a volte restiamo ore ad ascoltare i pettegolezzi della natura.
Per questo mentre lui è interessato a un negozio di ferri vecchi io me ne sto appisolato su un cuscino d’erba gustandomi la storia di quella volta che un uomo anziano arrivo’ da queste parti con il desiderio di trovare dell’oro.
Ma l’oro non si trovava.
Le colline volevano aiutarlo ma non trovavano un sistema per comunicare col vecchietto.
Provarono a deviare un corso d’acqua per indirizzarlo verso l’oro ma lui non sapeva nuotare.
Chiesero a un corvo di appostarsi sull’albero sotto il quale si trovava il metallo prezioso.
Ma il vecchietto pensava che i corvi portassero sfortuna e si allontano’.
Fecero un ultimo tentativo concedendo a una vecchio abete rosso sotto il quale stava l’oro di colorarsi di giallo.
Giallo come l’oro.
Ma il vecchietto aveva problemi di vista e prese quella macchia gialla come un peggioramento della condizione dei sui occhi.
E cosi’ continuo’ a scavare nei posti sbagliati fino al giorno in cui mori’.
Le colline ricordano che quel giorno il suo sguardo privo di vita era rivolto verso il fiume che scorreva verso il corvo che stava seduto sull’albero diventato giallo.
Come se l’anima liberatasi del corpo avesse finalmente capito il messaggio delle colline.
Troppo tardi.
Molto meglio trasformarsi in un soffio di vento e giocare a scuotere le cime degli alberi.
E passando un ultima volta su se stesso soffiò sui capelli per coprire con una ciocca i suoi occhi aperti.
Se ne andò salutandosi come si saluta una miniera esaurita dando un passaggio verso ovest al corvo che dispiego’ le ali a cavallo del vento e si lascio’ portare dove il destino aveva deciso di andare.