Davvero mi vuoi conoscere?

Schermata 2017-05-18 alle 21.39.44.pngDavvero mi vuoi conoscere?
Ne sei convinta?
Ti avverto che non sono capace di fare salti mortali, sono un principiante sui giochi di prestigio, cammino e mi stanco velocemente, e se mi chiedi dove abito non saprei dove risponderti.
Io tutta questa curiosità non la capisco.
Ti lascerei abitare dentro di me per un po’, sono sicuro che cambieresti idea.
Ci vedresti un casino assurdo, piatti da lavare nel lavello della cucina, un tavolo ricolmo di libri, di hard disk, di anelli, plettri, monete, souvenir, e cuffie.
Ogni tanto mi vedresti vagare per le stanze cercando di mettere a posto, pronto a distrarmi non appena lo sguardo finisce sul titolo di un libro, sulla chitarra o sul telecomando.
E poi non ci sono mai.
Non ci sono nemmeno quando ci sono.
Sono un eterno planante sempre a caccia di qualche raffica di vento che mi permetta di non sbattere le ali, non dico mai vado perchè dovunque vada è come se tornassi, amo solo i miei cani, e certamente li amo piu’ di me stesso.
Poi non ti abitueresti mai ai mucchi di lettere che accumulo senza mai aprire.
Se vuoi conoscermi perchè sei attratta dal mio lato selvaggio devi sapere che non fumo, non bevo e l’unico vizio che mi concedo sono un mucchio di integratori sotto forma di pastiglie.
Saresti costretta a vedermi ogni giorno ingoiare compresse di ortica selvatica, zenzero, curcumina, omega 3, cannella, artiglio del diavolo e papaya.
E nonostante questo mangio senza pensarci quello che capita come se nutrirmi fosse un problema da risolvere il piu’ velocemente possibile.
C’è di buono che non mi porto dietro nessun fantasma, sono diventato cinicamente assente, cosa che imparai da piccolo durante una lunga militanza nell’ultimo banco della classe.
E mi stanno sul cazzo un sacco di cose e persone.
Mi stanno sul cazzo le religioni, gli ignoranti, i razzisti, gli idealisti, i romantici, gli ipocriti, gli ignavi e gli avidi e potrei continuare.
Potresti vedermi inveire contro un ospite televisivo, contro un libro o un articolo, per non parlare della rabbia che mi prende quando vedo qualcosa che assomiglia a un papa o a un prete.
E se per caso vuoi conoscermi perchè ti piacciono le cose che scrivo devi sapere che quando scrivo, io scompaio e chi prende il mio posto è un piccolo essere alto circa 25 centimetri con la pancia gonfia e due zampe da caprone.
Ha un sorriso orribile e uno sguardo marpione, saltella sulle mie spalle come un pazzo parlandomi a un centimetro dalle mie orecchie e ogni tre parole dice:
“Scrivi, dai scrivi, come sei lento, non ti distrarre e scrivi.”
E detta.
Ammetto che a volte riesce anche a scrivere qualcosa di carino, una volta gli chiesi come mai un essere orribile come lui potesse avere pensieri carini e lui mi disse:
“ Compensazione, è solo una questione di compensazione, la fisica dell’anima tende a tenersi in equilibro neutralizzando gli opposti.”
No, lui non lo vedrai mai. Ma se ammiri me sappi che devi ammirare lui.
E se vuoi conoscermi perchè sono in eterno movimento io ci penserei bene.
E’ paradossale voler avvicinare chi inevitabilmente tende ad allontanarsi.
Quanto sei abituata agli addii per potermi sopportare?
Ora vado.
Sono stufo.
Mi stufo presto, di tutto tranne che delle raffiche di vento che mi permettono di planare senza mai atterrare.
Guido Prussia

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