Wakan Tanka, Montana

Non credere in Dio e guardarlo negli occhi.
Occhi rosa e bianchi dalla tenerezza infinita.
La benedizione e la condanna di essere unico, il sacro senza religione, la fragilità del bianco e la forza del bisonte.
Regalo del divino alle popolazioni indiane del Nord America che quando lo osservano è come se osservassero la speranza fatta carne.
Non dimenticherò mai il mio incontro di oggi, quegli attimi in cui mi sono sentito vicino a risolvere il mistero della vita grazie a una anomalia genetica apparsa come una prova della creatività del creatore.
Torno verso Billings in Montana e mi chiedo:
E ora? Ora dove vado? E’ come se avessi trovato tutto quello che stavo cercando.
La prateria, la montagna, le nuvole, la pioggia, i fiumi, i laghi, tutto in quello sguardo triste del Bisonte che vorrebbe essere come gli altri ed invece è condannato ad essere diverso.
Nel diverso c’è il mistero della vita.
Siamo tutti albini senza saperlo.
Tutti unici, senza uguali, forzatamente soli in mezzo a una mandria di nostri simili.
Questo ho visto nei suoi occhi.
Quella gabbia di solitudine che ognuno di noi occupa e dal quale nessuno puo’ uscire.
Eravamo io e lui , un uomo e un bisonte, due argini che non si toccheranno mai ma che insieme dividono il corso dello stesso fiume chiamato vita.
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