Svegliami domattina

Svegliami domattina con la tua fotografia e fammi sapere quando torni.
Qua piove sempre e le strade sono diventate fango, presto diventeranno ghiaccio e dovrò venire a prenderti con una slitta.
Nel bosco l’erba è già alta e nel fiume ci sono pesci che dicono siano più grandi di un leone.
Io sulla riva ne vedo solo l’ombra ma basta a farmi desistere dal fare il bagno.
In casa entra l’acqua da un buco sul tetto, ho messo una pentola, si riempie ogni notte ed ogni mattina la svuoto sul ciglio della strada, c’è una buca di terra che è diventata un piccolo lago su cui fanno gare di velocità i girini.
Io sono sempre solo nonostante abbia visite tutti i giorni.
Racconto a tutti la stessa storia ed è illuminante vedere come la stessa avventura ispiri smorfie differenti ad ogni ascoltatore.
Una ragazza, nel momento in cui parlavo dell’assalto dell’uomo bianco al piccolo indiano, mi ha chiesto di non continuare per la paura di sapere come andasse a finire.
Un vecchio rancido e ipocrita nello stesso punto del racconto fece un sorriso sadico e mi disse di andare avanti come se fossi una troia sul punto di togliermi le mutande.
Amore mio, quello che ho imparato dell’umanità è racchiuso in un barattolo di perline colorate che gettate per terra producono un effetto di caos cromatico.
L’occhio dell’uomo ne fisserà alcune mostrando l’anima che nasconde dietro lo sguardo.
Io dormo sempre su quell’ammasso di vestiti che profumano di noi.
Dal giorno che te ne sei andata vivo nudo per avere vestiti perfetti il giorno in cui tornerai.
Non ho più nulla da darti.
Forse non ho mai avuto nulla da darti.
Tranne il ricordo di quando ti salvai dal sonno svegliandoti con un bacio sul collo.
Vado a dormire.
Svegliami domattina con la tua fotografia e fammi sapere quando torni.

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