Io sono dentro.
In salotto.
Seduto su un divano di pelle rovinato.
Ho in mano un libro che non sto leggendo e lo sguardo fisso verso la porta che da sulla cucina.
Non riesco ad alzarmi, perché se mi alzassi non saprei dove andare.
Ho acceso la radio, per avere del rumore, il silenzio mi stava facendo impazzire.
Io sono dentro, e fino a ieri anche tu eri dentro con me.
Poi te ne sei andata.
Ed è questo il motivo per cui questa casa sembra cosi’ sola.
Cio’ che siamo fuori non può sfuggire a ciò che accade dentro.
Categoria: Parole
Non me ne frega nulla
Non me ne frega nulla di chi vince, ma se volete sapere chi ha perso, guardate me.Sono l’uomo che gira con la sua vita chiusa in due sacchi della spazzatura e con un anima schizzinosa che si guarda e si vergogna di se stessa.
Non mi chiedete cosa sia successo perché non so cosa accade nel mondo, e il mondo ha smesso di chiedersi cosa sia accaduto a me.
Se volete che vi racconti la mia storia portate un pacchetto di sigarette e una bottiglia di birra.
Se portate una bottiglia di Jack Daniel sono disposto a raccontarvi anche un sacco di palle.
Pero’ una cosa ve la dico gratis.
Non è successo lentamente.E’ successo di colpo.
Quando ho capito che non riuscivo a vivere sapendo di non avere la situazione sotto controllo.
Quando pensi che la fine sia vicina perché restare ad aspettarla?Meglio andargli incontro.
E cosi’ ho messo la mia vita in due sacchetti della spazzatura e ho smesso di chiedermi: quando?
Sono diventato una bestia e da bestia vi ricambio gli sguardi.
E smettete di chiedervi dove io vada a lavarmi.
Mi lavo dove capita, quando capita, e a pezzi.
E quando accade non lo faccio per me ma per l’eventualità che per caso la incontri di nuovo e per caso decida di volermi riconoscere.
Guido Prussia
The Great Gig in the Sky
Ascoltando The Great Gig In The Sky seduto su una collinetta di un merdoso parco cittadino mi viene in mente come l’uomo sia miseramente capace di adattarsi. Trasformiamo vasche da bagno in oceani e crisi di solitudine in disperate ricerche d’amore. Aspiriamo catrame e beviamo alcool come se la macchina che ci tiene in vita non ci appartenesse. Di tutta la grandezza a cui aspiriamo da bambini non rimane che un adulto schiavo di una connessione e di un orgasmo. La vita è grandiosa, colui che vive e’ spesso un microrganismo ridotto alle funzioni essenziali. Ascoltando i Pink Floyd su una collinetta di merda di un merdoso parco cittadino non mi resta che chiudere gli occhi e concentrarmi sulla musica immaginando che tutto il resto sia vero.
Guido Prussia
Crolla il mondo.
Crolla il mondo girando tre volte su se stesso, facendo un baccano del diavolo.
E cosa rimane di tutte le cose dette, scritte e pensate.
Il ricordo senza ricordatore.
Mi manca la vicinanza del cavaliere che mi appoggiava la mano sulla spalla per dirmi: “Coraggio, anche oggi è andata.”
Mi manca il sorriso del bambino che vede arrivare un pacchetto di gomme da masticare, mentre il nonno suona il clacson della sua vecchia Wolks, e la felicità profuma di vaniglia, la tristezza non ha nessun odore.
Se potessi farei crescere una pianta gigante che si arrampichi attraverso il cielo per arrivare chissa’ dove.
Comincerei un viaggio che percorre in verticale il racconto della mia vita.
Lei gioca con il gomitolo, il gatto mi accarezza le guance e la televisione spara cazzate a volume zero.
Il potenziale distruttivo di un ciccione con i baffi è pari all’arroganza dell’orco
Il potenziale distruttivo di una massa di uomini che urlano un ideale è pari alla loro definizione di target commerciale.
I topi sono i veri padroni del mondo, e come tutti i veri padroni non fanno proclami di vittoria, semplicemente si moltiplicano seguendo le regole perfette della matematica.
A proposito di matematica i numeri hanno lo scopo di definire un numero definito di posti vuoti.
Una volta riempito il teatro gli altri resteranno fuori.
I topi lo sanno e semplicemente riempiono il mondo di se stessi, non hanno la consapevolezza del singolo, si vedono come moltitudine per questo vinceranno.
Io non ci sarò, e nemmeno Lei ci sarà.
Saremmo già tornati a produrre fiori.
C’è solo una speranza.
Che la nostra vita assomigli ad una canzone.
Che a qualcuno questa canzone piaccia e la registri da qualche parte.
E qualche volta abbia voglia di riascoltarla.
L’aquilone vola, il tuono ha dato il suo colpo, la morte non merita rispetto, la vita non merita paradiso, solo l’amore, nella sua eccezione, è qualcosa di eccezionale come il tesoro che nessun pirata ha mai trovato e seppellito.
C’era un tucano che viveva in gabbia al numero 1000 di Santa Monica, aveva un becco giallo e gli occhi blu.
Sembrava felice.
La libertà che si toglie alla bestia viene ricompensata da una vita senza lo stress della sopravvivenza.
Il paradosso aiuta a capire che solo l’anarchia ti concede il privilegio di definirti soggetto.
Altrimenti si è “cose” che pur respirando sono incapaci di sentirsi vive.
Guido Prussia
La bellezza
La bellezza della bellezza è nel suo essere incontaminata.Incontaminata da interventi riparatori o esterni al suo essere naturale.Una semplice armonia di colori, vita e natura dove nessuno ha messo la mano.Come una musica nata per caso o una frase pronunciata d’istinto senza esser stata pensata.E quando ti trovi davanti la bellezza rimani semplicemente incantato con il desiderio impossibile di catturarla.E l’attimo in cui ti colpisce vorresti fosse eterno, pur sapendo che la bellezza si esalta nel suo essere inafferrabile.
Photo di Guido Prussia
Intendiamoci su cosa voglia dire essere amati.
Intendiamoci su cosa voglia dire essere amati.
Perché io vorrei essere amata, ma non credo tu abbia capito cosa significa.
Quando penso che vorrei essere amata intendo dire che vorrei essere conosciuta e rispettata.
Non è una cessione di potere, e nemmeno una richiesta di aiuto.
Non chiedo comprensione ma di essere compresa.
Vorrei la libertà di darmi e di sottrarmi.
Quando dico che voglio essere amata intendo dire che se mi tocchi non sento la tua forza, se mi prendi non mi possiedi, se mi lasci non mi fai cadere.
Se vuoi veramente amarmi come vorrei essere amata devi rendermi indipendente correndo il rischio di perdermi, farmi sentire bella correndo il rischio di non sentirti all’altezza, se vuoi veramente amarmi devi semplicemente dimenticarti di essere un maschio e ricordarti di essere un uomo.
E non accetto compromessi, perché ho imparato ad amarmi da sola proprio come vorrei essere amata.
Guido Prussia
Dipende com’è il mare.
Dipende com’è il mare.
Se non ci sono onde non vale nemmeno la pena di tirare giu’ il surf dal portabagagli.
Alcuni amano stare ore ad aspettare l’onda.
A me piace cavalcare l’onda, non attenderla.
E oggi il mare è calmo.
Troppo calmo.
Da piccola dicevano che ero un maschiaccio, sai di quelle bambine che si facevano rispettare da tutti, maschi compresi.
Da grande mi dicono che sono troppo concreta, incapace di vedere il lato poetico delle cose.
La verità è che la poesia mi annoia, proprio come mi annoia stare in mezzo ad un mare calmo.
Sono per la prosa, la presa di coscienza che tutto è materiale, compresa la gioia, compresa l’onda.
E oggi non è giornata.
Bisogna avere la pragmatica saggezza, prima di buttarsi in qualsiasi avventura, di vedere le cose da lontano partendo dal presupposto che qualunque onda vogliate cavalcare dipende sempre e comunque da come è il mare.
Guido Prussia
Montauk
Io mi ricordo di una mansarda in montagna e di un giradischi che suonava una canzone di Battisti che diceva: Mi ritorni in mente bella come sei. Mi ricordo il legno alle pareti e la neve che scendeva fuori e mi ricordo che avevo sei anni. Mi ricordo mia madre che cantava e l’odore del quaderno, e le prime parole che imparai a scrivere con lettere grassocce che a stento stavano dentro i quadretti. E mi ricordo l’edicola, che mi sembrava tanto grande quanto io ero piccolo. E Braccio di ferro, Cucciolo e Poldo.
Ci sono fari che aiutano le navi ad entrare nel porto.
Ci sono ricordi che aiutano gli uomini ad uscire dal porto.
G.P.
Ma veramente….
Ma veramente ho fatto quelle cose?
Ma veramente avete fatto quelle cose?
Avete pianto perché non riuscivate a capire?
Siete scappati per tornare da qualche parte?
O siete tornati per scappare da qualcosa?
Eravate sicuri che sarebbe stato per sempre?
Non potevate immaginare di vivere senza?
Avete urlato sapendo che nessuno poteva ascoltarvi?
Veramente lo avete fatto?
E l’hai baciata cosi’ a lungo che sembrava un attimo?
Hai fatto centinaia di chilometri per vederla pochi minuti?
Hai cercato per ore il regalo giusto senza trovarlo, e allora ne hai comprati tre, sperando che almeno uno fosse quello giusto?
Hai preso un autobus in corsa e ti sei messo sul pianale in fondo con la testa contro il vetro per vederla ancora, e ancora, e ancora fino alla curva maledetta che te la porto’ via?
Le hai chiesto se ti amava aspettando che lei dicesse: E tu?
Hai mandato affanculo il tuo migliore amico e poi vi siete rivisti il giorno dopo come se niente fosse accaduto?
Ti sei chiesto come facessero a stare comodi con quelle cravatte al collo?
Ti sei chiesto come fare a far capire a chi si preoccupava per te che non eri cosi’ stupido da fare cose che ti avrebbero distrutto?
Hai amato solo per istinto?
Hai lasciato solo per istinto?
L’hai mai vista uscire dal mare di notte?
Eri li ad aspettarla mentre bagnata e nuda si buttava tra le tue braccia e ti chiedeva di scaldarla?
Hai mai odiato tuo padre e tua madre?
Ti sei sbucciato le ginocchia nascondendo il dolore per sentirti grande?
Hai mai creduto che non saresti cambiato mai?
Hai mai creduto che non saresti cambiato mai?
Hai mai creduto che non saresti cambiato mai?
E ora in cosa posso credere?
Guido Prussia
All’alba
All’alba da starbucks, prima dell’arrivo dei “normali”, si ritrovano tutti i barboni della zona per prendere un caffè. Se ne stanno ognuno per conto proprio, silenziosi, centellinando il caffè come se fosse l’ultima riserva di acqua prima dell’ennesima traversata del deserto.