Ho 150 anni e volo solo se c’è poco vento per evitare di andare a sbattere contro i rami.
Quando non volo osservo dall’alto il cambio delle stagioni e le migrazioni dei cervi.
Ho seminato figli per tutto il continente e a tutti ho insegnato a salutare il sole con una leggera virata verso l’alto che termina con un rispettoso inchino a destra.
Ed è cosi’ che li riconosco anche da lontano.
Sono cosi’ vecchio che ti so dire quanti tuoni porta una nuvola e quanta paura porterà l’arrivo di quel gruppo di uomini armati fino ai denti.
Non mi sono mai posto domande, se vedo qualcosa di scuro muoversi nella neve cerco solo di capire se si puo’ mangiare.
Non ho problemi di etica, uccidere un coniglio non mi crea problemi, non sono io ad aver dettato le regole di questo gioco e nemmeno ho deciso di essere un predatore.
Ho rallentato solo una volta dopo aver visto quella gallina nascondere i suoi pulcini sotto un ala.
Ho dato una musata su un cumulo di neve e ghiaccio che mi ha lasciato tramortito a terra.
Niente di piu’ umiliante per un uccello che rimanere tramortito a terra.
Ora che non ho piu’ nulla da fare ho smesso di occupare nidi e di cercare femmine.
Mangio cosi’ poco che quel poco è quasi sempre il resto di qualcosa d’altro.
La vita è cambiata da quando lei se ne è andata a cercare un maschio piu’ veloce, piu’ affidabile per la caccia.
La solitudine non mi pesa, pesano i ricordi.
Mi sembra di ricordare che una volta l’inverno durasse di piu’ e l’estate durasse di meno.
Ho come l’impressione che il fuoco voglia vincere una stupida guerra contro il ghiaccio.
Ci saranno stagioni secche e trovo sollievo nel pensarmi altrove, magari nel paradiso dei falchi dove il vento segue i miei desideri e io passero’ l’eternità ad andare piu’ in alto che posso per poi gettarmi in un infinita picchiata.
Ho 150 anni e davanti a me un gruppo di storni dipingono il cielo di meravigliose figure in movimento
Non gli correrò dietro per la magra consolazione di un mucchio di ossa a cena.
Preferisco guardarli volare e godermi lo spettacolo.
Il tempo distrugge quasi tutto, in cambio lascia una nostalgia per la bellezza perduta che permette di rimanere incantati di fronte alla bellezza appena nata.
Cosi’ incantato che mi è passata la fame.