La strada incantata

A un certo punto la strada principale ti mostra un alternativa.
Un uscita a sinistra e un indicazione che ti invita a prendere la “Strada incantata”.
Impossibile resistere.
Sono 32 miglia che deviano dalla strada che va da Bismarck a Dickinson e che tagliano in due la prateria.
Zona di agricoltori e piccoli fiumi, casette di legno abbandonate e cavalli.
Rallento.
Rallento fino quasi a fermarmi , non ho nessuno che mi aspetta.
C’è un trattore davanti a me,non supero, mi guardo intorno come incantato dalla mancanza di contaminazioni.
Niente cemento, nessun segno del trionfo della rivoluzione industriale, solo sole e ombra che giocano a braccio di ferro.
Per la cronaca qualche ora dopo il sole si godrà il trionfo permettendosi il lusso di mostrarsi scomparire tuffandosi in un laghetto dove alcuni cavalli si erano dati ritrovo.
Sono affascinato da tutto cio’ che non ha tempo, natura, case, alberi, prati e animali che sembrano aver raggiunto l’eternità dell’immutabile come se il progresso fosse un affare che non gli riguarda.
Molti mi chiedono perchè io ami cosi tanto l’America.
Io amo l’America perchè sa essere adolescente e donna, anziana e bambina, dolce e cattiva, metropolitana e rustica senza mai smentirsi.
E poi….
E poi quella strada incantata nascondeva una sorpresa….
Ma questo lo scoprirete piu’ tardi.

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