Ho una passione per la libertà, mi eccità piu’ di qualsiasi donna, mi emoziona piu’ di qualsiasi amore, da significato alla mia vita piu’ di quanto non faccia qualsiasi appartenenza.
La amo a tal punto che quando si allontana da me non posso fare a meno di rimanere immobile a fissare il punto dove la vidi scomparire sapendo che da li la vedro’ tornare.
La amo a tal punto che le sono fedele senza sforzo.
A tal punto fedele da non permettermi di promettere nessun altra fedeltà.
Capisco le pecore che amano i recinti da quando hanno scoperta la presenza dei lupi, ma pecore non si nasce, e nemmeno lupi, non si nasce pastore ne bastone.
Si diventa.
Ci sottomettiamo alla trasformazione come legno nelle mani del falegname, poi osserviamo la nostra forma prendere forma e orgogliosi ci fotografiamo con facce da duri che postiamo nei nostri profili sperando che basti uno sguardo a creare un passato da pirati.
Ci ritroviamo scritti su un copione, recitati da noi stessi per un pubblico che nonostante il biglietto omaggio fa fatica ad entrare in teatro.
Tutto questo nel tentativo assurdo di essere riconosciuti sotto la maschera.
Io sono fascista, io comunista, io sono solidale, io sono per l’esplusione, io non sopporto i froci, io dico che siamo tutti froci, io sono juventino, io romanista, io ho trovato me stesso nello yoga, io dico che Dio è morto, io dico che senza Dio non puoi vivere.
Sei convinto di avere tutte queste idee.
Ci hai messo anni a scavare il buco in cui hai piantato il palo a cui hai dato il tuo nome e le tue idee.
Ora lo osservi resistere a ogni tempesta senza nemmeno renderti conto che un palo non ha nulla a che vedere con un albero.
Un albero forse si spezza ma è vivo, il palo è solo uno scheletro immobile.
Ho una passione per la libertà, amo vedere i rami che si muovono al vento, che si piegano sotto il peso della neve, amo seguire la ricrescita delle foglie, e l’inevitabile sottomettersi al tempo.
Liberamente cambio forma e idee.
Mi fanno pena i pali, piantati tutti in fila, al servizio di chi li ha voluti.
Di tutta la luce che trasportano a loro non resta che l’ombra di se stessi.
Guido Prussia