Scrivere
Mi serve per esorcizzare
Il dolore
Alcool sulla ferita
Soffio sul taglio
Staccare la crosta
Dura sulla pelle
Per allargare la cicatrice.
Devo scrivere
Come se sputassi il sangue rappreso
Come se avessi un cattivo sapore in bocca
Devo scrivere per eliminare le scorie
Dell’inutile regalo.
Devo scrivere
Per esorcizzare
L’angelo che non esiste.
Sono una formica che cerca disperatamente di galleggiare
Nel lavandino pieno d’acqua
Di una donna che ha appena finito di farsi il trucco.
Ma galleggiare è impossibile
E la donna è troppo presa dal suo mascara
Per cercare di salvarmi.
Maledetto mondo
Che mi ha portato fin quaggiu’
Senza dirmi nulla.
Esorcizzare il male,
Scriverlo,
Rifletterlo
Ed infine rinascere.
E nell’attesa
Accarezzare il tempo
Come fosse il collo di pelliccia
Di una vegana pentita
Che si abbuffa di carne
Umana.
Sappiamo perfettamente
Come andrà a finire
Ma prima di riportarmi a casa
Appoggia il tuo culo sul ferro arruginito
Delle mie catene
E accetta il bacio del condannato
Poi rimani con la voglia repressa
Di una puttana bigotta
Mentre mi guardi andare via
Senza che ti dia la soddisfazione
Dell’ultimo sguardo.
Guido Prussia