(il passato spunta da una scatola in metallo vintage come un pagliaccio a molla che non resiste al giro di manovella, e tu non puoi farci nulla se non sorridere)
Esiste un momento sospeso nel vuoto, un attimo di tempo che cammina sul filo come un equilibrista ubriaco.
Esiste un attimo in cui la coscienza si arroga il diritto dell’eterno.
Come se un illuminazione improvvisa ci mostrasse il perché di tutte le cose.
Un equazione matematica che dimostri in maniera indiscutibile che l’anima è un centro di energia capace di resistere al tempo e allo spazio.
Spunterebbe un sorriso, simbolo di rilassamento, finalmente poter godersi in pace questo soffio che non si sa da dove viene e dove va.
Mentre il passato è sempre qui vicino a me, come una presenza silenziosa capace di assordare.
Sento il suo respiro che mi ricorda il sussurro del legno che brucia.
Guido Prussia